Il Dottorato di ricerca in Storia del Patrimonio Archeologico e Artistico
Coordinatore - prof. Stefano de Martino
Il dottorato si propone di sviluppare le conoscenze e le capacità di ricerca scientifica dei dottorandi sia sul piano metodologico che su quello organizzativo. Il principio filologico che presiede l'edizione dei materiali, tanto archeologici che storico-artistici, è la base fondante dell'unità del dottorato: una scuola di filologia visiva che guida alla discriminazione comparativa di evidenze in primo luogo materiali. Tale impostazione risponde a quanto auspicato dal Programma Nazionale della Ricerca 2010-2012 in relazione alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Il concreto evolversi storico delle pratiche di lavoro (lo scavo stratigrafico a fronte della cosiddetta connoisseurship stilistica) giustificano, all'interno della scuola stessa, due profili di formazione, archeologico e storico-artistico, che approdano a distinti sbocchi professionali e di ricerca.
Per il settore archeologico, il corso di dottorato si propone lo scopo di accrescere e affinare le capacità critiche dei dottorandi, sia favorendo la partecipazione ad attività sul campo che sviluppando l'abilità di lettura critica e di selezione dei dati ottenuti. Si incoraggiano i dottorandi ad affrontare temi di ricerca innovativi e i cui risultati possano produrre avanzamenti nelle rispettive aree di ricerca. Il percorso di ricerca sviluppato progressivamente nel corso dei tre anni è mirato alla scelta ed al perfezionamento delle metodologie più adeguate al tema delle specifiche ricerche, permettendo a ciascun dottorando di acquisire piena padronanza dei possibili strumenti di indagine ed una completa autonomia nell'esercizio della ricerca scientifica. L'indirizzo archeologico pone particolare attenzione sia alle evidenze monumentali e alla loro caratterizzazione tecnologica e culturale sia ai materiali e ai loro significati tecnologici, commerciali, culturali, sociali e storici.
Per il settore storico-artistico, il corso di dottorato si propone di formare dei giovani studiosi preparati in primo luogo alla ricerca storico filologica nell'ambito della Storia dell'Arte, della Critica artistica, del collezionismo, condotta sui documenti figurativi attraverso discipline storiche variamente convergenti. In parallelo i dottorandi saranno rigorosamente predisposti ad affrontare una collocazione museale, o presso uffici di tutela, dove il problema della conservazione del patrimonio assuma un ruolo prevalente. Il programma formativo e la relativa attività di ricerca sono articolati in curricula che condividono alcuni principi metodologici: la base strettamente filologica degli studi; l'aderenza alla realtà anche materiale dei documenti figurativi e letterari utilizzati nel corso del proprio lavoro; l'orizzonte non localistico e provinciale delle ricerche, sempre aperte ai quadri nazionali e internazionali di riferimento; l'attenzione al contesto storico del collezionismo, della committenza e della conservazione. Gli obiettivi formativi del corso di dottorato, in direzione della ricerca, della tutela e della valorizzazione, consentono ai dottorati di raggiungere in breve tempo una adeguata collocazione di lavoro, come confermato dalla presenza nell'Università, nella scuola, nei musei e nelle istituzioni di tutela sul territorio, non solo piemontesi, dei dottori di ricerca che hanno conseguito il titolo in precedenti cicli di attività del dottorato.
Le tematiche di ricerca sono formulate in termini di contenitori, entro i quali potranno e dovranno situarsi gli argomenti specifici di approfondimento del percorso formativo e delle tesi dei dottorandi: